Questione GRA, atto finale: si pagherà il pedaggio - Governo del fare affari -

Questione GRA, atto finale: si pagherà il pedaggio
È di stamani la notizia del rifiuto di Montecitorio dell'emendamento del Dl Trasporti che avrebbe dovuto salvare il GRA dall'introduzione del pedaggio autostradale


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Fiducia e bagarre

Dopo il voto di fiducia all'esecutivo si scatenano le polemiche. Si aggiunge la voce di Ciarrapico
Capitolo conclusivo per la spinosa questione del pedaggio sul GRA senza però il consueto lieto fine. È arrivato nella mattina del 30 settembre il no definitivo di Montecitorio all’emendamento che avrebbe evitato il pagamento del pedaggio sul Grande Raccordo Anulare. Emendamento che era stato caldeggiato dal Pd e da una consistente parte della maggioranza di Governo.

E' definitivo, dunque: da maggio prossimo i romani dovranno fare i conti anche con la spesa del casello. Cala il sipario sul dibattito più discusso e trasversale degli ultimi tempi a Roma e dintorni.

Amareggiati, gli esponenti del Pd attaccano gli avversari politici che, alla Camera, hanno votato contro l’approvazione della manovra “Salva GRA” definendoli responsabili dell’introduzione di 1.300 km di nuove tasse. Come ha specificato il deputato del Pd, Enrico Gasbarra, della commissione Trasporti della Camera, “Se ogni anno un autostrasportatore spende in Italia 10.000 euro di soli pedaggi. Con i nuovi caselli sul Raccordo e sulla Roma-Fiumicino e negli altri 1.200 km di strade Anas in Italia, questa spesa aumenterà di 700 euro l'anno, che ricadranno sul costo delle merci e quindi sui cittadini”.

Proprio l’altro ieri i deputati Pd avevano esposto uno striscione con la scritta: “No al pedaggio sul Gra. La destra di Alemanno è contro Roma” davanti a Montecitorio. La decisione ormai presa si configura già come un fattore negativo per la maggioranza che governa la città accusata, dai cittadini che l’hanno sostenuta, di tradire l’impegno di non aumentare o istituire nuove tasse