che capoccia?

Fin dal suo insediamento al Campidoglio, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, era stato chiaro: voleva abbattere la teca dell'Ara Pacis, progettata dall'architetto americano Richard Meier. Una dichiarazione che sollevò un vespaio di polemiche. Alla fine, il primo cittadino della Capitale ce l'ha fatta. O quasi. Non verrà abbattuta l'intera teca, ma una parte del muretto esterno sarà buttato giù. Con tanto di consenso dello stesso architetto newyorchese.
Lo ha annunciato questa mattina lo stesso Alemanno, precisando che ci sarà dunque una rivisitazione del progetto dell'Ara Pacis. "C'è l'ok da parte di Meier. Abbatteremo una parte del muretto esterno", ha detto.
Fin dall'inizio del suo mandato Alemanno aveva criticato la teca di protezione dell'opera. "Alla prima occasione buona - aveva detto appena eletto - chiederò un referendum in città: 'teca Meier sì o no' e decideranno i cittadini. E se dicono no, quando ci saranno i tempi e i modi per farlo, la rimuoveremo".
"Eliminare il muro è stata un'idea superba - ha risposto Meier - permette di godere della chiesa di San Rocco e dell'Ara Pacis. L'idea del muro - ha concluso - era nata solo per dividere l'area dalla strada come elemento divisorio".
La polemica sull’Ara Pacis parte da lontano e ha sempre rappresentato un cavallo di battaglia del centrodestra e, in particolare, di Alemanno. Già nel maggio 2006, l’allora candidato a sindaco per la Cdl in corsa per il Campidoglio contro Walter Veltroni, aveva sostenuto che la Capitale andava "liberata da tutti gli sfregi. Per questo smonteremo la teca dell’Ara Pacis e la porteremo in periferia", aveva detto.
Quando si dice non capisci un pene........caro Alemanno per favore puoi restituirci il Borghetto di San Pietro e chiudere qualla mostruosità di via della Conciliazione? Grazie gran capoccia

Alemanno=testa di Legno